Melanoma e sole: tutto quello che devi sapere

Il melanoma e sole possono essere correlati? Il melanoma è una neoplasia che origina nella cute o, più raramente, negli occhi o nelle mucose. Si sviluppa dai melanociti, cellule responsabili della produzione di melanina, pigmento indispensabile per difendere la pelle dai raggi del sole.

A livello mondiale, si stima che nell’ultimo decennio il melanoma cutaneo abbia raggiunto i 100.000 nuovi casi l’anno. I tassi d’incidenza più elevati si riscontrano nelle aree molto soleggiate e abitate da popolazioni di ceppo nordeuropeo, con la pelle particolarmente chiara.

All’origine del melanoma c’è una degenerazione maligna dei melanociti. Alla sua insorgenza concorrono diversi fattori, sia genetici sia ambientali, e in particolare l’eccessiva esposizione al sole, i cui raggi ultravioletti (UV) possono danneggiare il DNA cellulare, innescando la trasformazione tumorale e favorendo lo sviluppo della malattia. È per questo motivo che il melanoma si può sviluppare con una maggiore probabilità nelle aree del corpo che sono più frequentemente esposte alla luce del sole.

melanomi possono formarsi sia a partire da nevi (nei) preesistenti sia da nuovi nei. Per questo è consigliabile eseguire regolarmente un’accurata auto-ispezione dei nei della pelle. All’inizio della sua comparsa, il melanoma può somigliare a un comunissimo neo e passare inosservato all’osservazione quotidiana casalinga. Tutti i nei possono modificarsi nell’arco di una vita, ma quando le alterazioni (ABCDE = Asimmetria, Bordo, Colore, Diametro, Evoluzione) insorgono in breve tempo è importante rivolgersi al proprio dermatologo e togliersi ogni dubbio.

melanoma e sole ontherapy

Melanoma e sole: gli studi confermano la correlazione

Secondo la letteratura scientifica internazionale esiste una relazione tra l’esposizione ai raggi solari, l’età e il rischio di sviluppare un melanoma. L’esposizione intermittente e prolungata sembra svolgere un ruolo maggiore rispetto all’età in cui ci si espone al sole, anche se l’esposizione in età infantile/adolescenziale determina un maggior rischio rispetto a quella più avanzata. Inoltre, le scottature solari ripetute sono associate a una maggior insorgenza di melanoma cutaneo. 

I risultati di uno studio clinico randomizzato durato 15 anni e condotto su un campione di 1621 soggetti residenti nel Queensland (Australia) con età compresa tra 20 e 69 anni al momento dell’arruolamento (1992), ha avuto l’obiettivo di valutare l’efficacia dell’applicazione regolare di schermi solari con foto-protezione nella prevenzione dell’insorgenza di carcinomi della cute e come endpoint secondario anche dei melanomi cutanei primitivi.

Ai partecipanti randomizzati per l’intervento attivo veniva richiesta una applicazione quotidiana regolare di uno schermo solare con SPF 15+ nella cute esposta al sole (testa, collo, braccia, mani). Ai partecipanti randomizzati e appartenenti al braccio di controllo era chiesto di non cambiare le proprie abitudini di utilizzo dello schermo foto-protettivo.

Dopo un follow up di 15 anni si sono ricercate tutte le diagnosi di melanoma cutaneo primitivo appartenenti al gruppo dei partecipanti allo studio registrate nei laboratori locali di anatomia patologica e nel Registro Tumori del Queensland.

melanomi diagnosticati nel periodo compreso tra 1993 e il 2006, hanno dimostrato che il rischio di sviluppare questo tipo di cancro cutaneo era inferiore nel gruppo attivo rispetto a quello di controllo e che i melanomi invasivi erano ridotti del 73% nel gruppo attivo rispetto al gruppo di controllo. Tali risultati indicano, dunque, che in termini di prevenzione e (in assenza di rilevanti eventi avversi dall’utilizzo di filtri solari), è raccomandata l’applicazione di una protezione solare negli individui foto-esposti. I risultati di questa ricerca clinica sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Clinical Journal of Oncology e sono stati successivamente confermati e ulteriormente ampliati da altri laboratori.

Melanoma e sole: come proteggersi?

Nelle raccomandazioni della Commissione Europea sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare (2006/647/CE) gli esperti ricordano che i prodotti solari possono essere efficaci nel prevenire le scottature e i danni derivati dal foto-invecchiamento. Studi epidemiologici indicano che l’uso dei prodotti per la protezione solare può prevenire alcuni tipi di carcinoma della pelle. Per avere queste caratteristiche preventive – ricorda la Commissione Europea – i prodotti devono proteggere sia dai raggi UVB quanto da quelli UVA. Nessun prodotto solare riesce però a filtrare la totalità dei raggi ultravioletti e a garantire una protezione totale dai rischi per la salute derivanti dai raggi UV.

Ad ogni modo i filtri o gli stick solari vanno scelti con un SPF (Fattore di Protezione Solare) alto: questo va applicato più volte sotto il sole (ogni 2/3 ore) su tutte le aree esposte in quantità adeguata.

Anche la pulizia della pelle è fondamentale per una cura adeguata volta a una prevenzione efficace. Prima di tutto è importante che i prodotti per la detersione siano formulati per essere ben tollerati anche da pelli più sensibili. È consigliabile quindi utilizzare un detergente privo di sostanze alcoliche e profumi, spesso fotosensibilizzanti, che deterga rispettando il film idrolipidico di protezione della pelle, senza disidratarla. Particolare attenzione va inoltre posta nella detersione della cute lesa da scottature intense ed eritemi solari. In tal caso il detergente da prediligere deve essere il più fisiologico possibile per non aggravare la condizione, meglio se contenente ingredienti con azione lenitiva e restitutiva. Il risciacquo deve essere delicato ed effettuato con abbondante acqua fresca.

Un altro passaggio importante in seguito all’esposizione solare, è quello di ristabilire una corretta idratazione cutanea, il cui livello diminuisce drasticamente provocando un danneggiamento del film idrolipidico e della struttura di barriera cutanea. Per ripristinare il corretto livello d’idratazione cutanea e aiutare la ricostituzione del film di protezione, migliorando così sia l’aspetto estetico che funzionale della pelle. Per aiutare a riportare la pelle alle condizioni ottimali d’idratazione, è consigliabile l’applicazione di emulsioni a base di sostanze emollienti, idratanti e umettanti, con efficacia comprovata nel ridurre screpolature e desquamazione (segni tipici di secchezza) con azione rapida e di lunga durata che consentano allo strato corneo di aumentare il suo contenuto d’acqua. Va inoltre prevista anche l’applicazione di sostanze funzionali con efficacia lenitiva.

 

Fonti dell’articolo

Ivry GB, Ogle CA, Shim EK. Role of sun exposure in melanoma. Dermatologic Surgery 2006;32:481-492.

Gandini S, Sera F, Cattaruzza MS, et al. Meta-analysis of risk factors for cutaneous melanoma: II. Sun exposure. Eur J Cancer. 2005 Jan;41(1):45-60.

Whiteman DC, Whiteman CA, Green AC. Childhood sun exposure as a risk factor for melanoma: a systematic review of epidemiologic studies. Cancer Causes Control 2001; 12:69-82.

Green AC, Williams GM, Logan V, Strutton GM. Reduced melanoma after regular sunscreen use: randomized trial follow-up. J Clin Oncol. 2011; 29(3):257- 263.

Bald T, Quast T, Landsberg J, Rogava M, Glodde N, Lopez-Ramos D, Kohlmeyer J, Riesenberg S, van den Boorn-Konijnenberg D, Hömig-Hölzel C, Reuten R, Schadow B, Weighardt H, Wenzel D, Helfrich I, Schadendorf D, Bloch W, Bianchi ME, Lugassy C, Barnhill RL, Koch M, Fleischmann BK, Förster I, Kastenmüller W, Kolanus W, Hölzel M, Gaffal E, Tüting T. Ultraviolet-radiation-induced inflammation promotes angiotropism and metastasis in melanoma. Nature. 2014 Mar 6;507(7490):109-13. doi: 10.1038/nature13111. Epub 2014 Feb 26.

Yanai H, Ban T, Wang Z, Choi MK, Kawamura T, Negishi H, Nakasato M, Lu Y, Hangai S, Koshiba R, Savitsky D, Ronfani L, Akira S, Bianchi ME, Honda K, Tamura T, Kodama T, Taniguchi T. HMGB proteins function as universal sentinels for nucleic-acid-mediated innate immune responses.

Nature. 2009 Nov 5;462(7269):99-103. doi: 10.1038/nature08512.

Release of chromatin protein HMGB1 by necrotic cells triggers inflammation. Scaffidi P, Misteli T, Bianchi ME. Nature. 2002 Jul 11;418(6894):191-5. Erratum in: Nature. 2010 Sep 30;467(7315):622.

Iscriviti