Alterazione del gusto dopo una terapia oncologica: ecco cosa fare

Durante la terapia oncologica, soprattutto durante la chemioterapia e la terapia di irraggiamento, uno degli effetti collaterali che insorgono più comunemente è l’alterazione del gusto. Questo disturbo è spesso associato anche a una riduzione della percezione olfattiva e può portare alla diminuzione dell’appetito, quindi, di conseguenza, alla perdita di peso. I medici specialisti, gli oncologi, consigliano durante la terapia di mantenere il proprio peso forma poiché i trattamenti terapeutici oncologici sono molto incisivi sul sistema immunitario ed è necessario cercare di mantenersi in forze, apportando il giusto nutrimento per affrontare al meglio la terapia. Per questa ragione i medici prevengono il paziente presentando la possibilità dell’insorgere dell’alterazione del gusto da farmaci e dando consigli su come gestire e affrontare il disturbo.

Disgeusia, così viene definita l’alterazione del gusto, spesso può presentarsi durante le terapie farmacologiche, soprattutto quelle di tipo oncologico, ma anche successivamente protraendosi anche fine a 60 giorni dopo la fine dell’ultimo ciclo terapeutico. È un disturbo che diminuisce e distorce la percezione dei sapori e tende a rendere tutto dal gusto un po’ amaro o metallico o anche a rendere senza gusto diversi cibi.

Per affrontare e contrastare questo disturbo, facendo sì che l’appetito e la qualità della vita del paziente non ne risenta, è utile seguire dei piccoli accorgimenti.

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Alterazione del gusto: a cosa è dovuto

  • Terapie e farmaci oncologici spesso hanno come effetti collaterali nausea, riduzione di salivazione, reflusso e bruciore di stomaco.
  • All’alterazione del gusto si associa anche l’alterazione dell’olfatto, sensi che sono fortemente collegati nella percezione del cibo.
  • Riduzione di recettività delle papille gustative.
  • Possibile carenza di alcuni oligoelementi fondamentali tra cui lo Zinco.

 

Alterazione del gusto: ecco cosa fare

  • Consumare 5 pasti al giorno suddivisi in: colazione, spuntino a metà mattinata, pranzo, spuntino a metà pomeriggio e cena.
  • Preparare e mangiare pasti non abbondanti
  • Organizzare la preparazione di piatti sempre diversi mangiando per ogni pasto carboidrati, proteine, verdura e frutta. Piccole quantità ma con una grande variabilità.
  • Mangiare ciò che più aggrada in quel momento, può sembrare banale ma consumare il proprio piatto preferito aiuta a stimolare l’appetito.
  • Prediligere pietanze gustose. In situazione di alterazione del gusto si consiglia di usare marinature con agrumi o agrodolci per camuffare alcuni alimenti che tendono a risultare amari o metallici come la carne bovina.
  • Usare curry, curcuma, zenzero e altri condimenti saporiti ma non piccanti.
  • Mangiare in piatti piccoli preferendo piccole porzioni ripetute piuttosto che un’unica grande porzione.
  • Preferire cibi freschi e dissetanti come frutta, succhi di frutta, frullati con latte o yogurt.
  • Usare nella preparazione dei piatti erbe aromatiche dal profumo deciso.
  • Integrare la dieta con cibi a base di Zinco come uova, ceci, fagioli o frutta secca (mandorle, noci, semi di zucca, anacardi) o, se è valutato necessario dal medico specialista, assumere un integratore.
  • Cercare di rendere la bocca meno amara tra un pasto e l’altro con caramelle o gomme da masticare preferibilmente senza zucchero.

 

Fonti:

Alteration in Taste Perception in Cancer: Causes and Strategies of Treatment https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5340755/

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